Alcune regole generali di dizione
Le vocali "e" ed "o" si pronunciano di base chiuse. Il dubbio che possano invece essere aperte si pone solo per le parole che contengono una sillaba con "e" o con "o" sulla quale cade l'accento tonico.
Si pronuncia "accènto" o "accénto"? "Pèsca" o "pésca"? Di seguito si riportano le regole principali che in generale permettono di prevedere quale è il suono corretto delle vocali all'interno delle parole, ma esistono numerose eccezioni per cui se si desidera preparare un testo in modo rigoroso, è meglio verificare puntualmente.
I suffissi con la E aperta: "è"
- EO, EA - suffisso tendenzialmente sostantivale usato anche per formare nomi di città e di abitanti
- ELA
- ELLO - diminutivo
- ENDO
- ENNE
- ENO
- ENTE
- ENZA
- ERNO
- ERO
- ERRIMO
- ESIMO
- ESTRE
- EVOLO
- IERA
- IERE tendenzialmente professioni, indicando colui che si occupa di quanto precisato nel tema (es. pasticcière)
I suffissi con la E chiusa: "é"
- ECCHIO
- ECCIO
- EFICE - spesso in riferimento a ruoli lavorativi
- EGGIO
- ESCO
- ESE
- ESIMO - sistema astratto
- ESSA
- ETO
- ETTO
- EVOLE
- EZZA
- MENTE - negli avverbi
- MENTO
I suffissi con la O aperta: "ò"
- OCCHIO
- OCCIO
- OLO
- ORIO
- OSI
- OTA
- OTICO
- OTTO
- OZZO
I suffissi con la O chiusa: "ó"
- OGNOLO
- OIO
- ONE
- ONI
- ONZOLO
- ORE
- ORE
- OSO
- FORME
Nei verbi la E è aperta
- negli iati del condizionale (es. avrèi)
- nella desinenza "ebbe", "ebbero" del condizionale (es. avrèbbe, avrèbbero)
- nei gerundi (es. avèndo)
- nel participio presente (es. avènte)
- passato remoto del modo indicativo (es. potètte)
Nei verbi la E è chiusa
- nei congiuntivi imperfetti (es. avessi)
- nel condizionale alla seconda persona singolare (es. av)
- passato remoto indicativo (es. )
- futuro indicativo
- passato indicativo
- condizionale